
Il presidente Xi Jinping lo aveva promesso e la sua campagna di sensibilizzazione contro il commercio di avorio sta cambiando le cose in Cina.
Il suo paese è il più grande importatore di avorio al mondo e nei primi 18 mesi della nuova presidenza una nuova politica restrittiva ha affrontato concretamente il problema del proficuo mercato nero di quello che è definito l’oro bianco. Non riuscendo ad impedire efficacemente l’importazione illegale dall’Africa, il presidente ha avviato numerose iniziative per ridurne il consumo e l’acquisto in Cina. Il prezzo dell’avorio in questo modo è crollato e nell’ultimo anno si è addirittura dimezzato.
A fronte del veloce sviluppo economico della Cina, le importazioni ed il prezzo dell’avorio erano triplicati nei quattro anni precedenti, alimentando sempre di più il mercato illegale, il bracconaggio e la carneficina di elefanti in Africa, paese da cui l’avorio proviene.
Il mese scorso la Cina e gli USA hanno firmato un accordo storico che sancisce la fine del commercio internazionale di avorio. I due paesi oltre ad aver introdotto regole doganali e controlli rigidissimi, si sono occupati di creare programmi di conservazione degli elefanti in Tanzania ed altri paesi africani esportatori.
Questa decisione segue quella analoga concordata dall’Unione Europea il 2 luglio scorso (…)
Fonte: The Washington Post; WildAid