Per fermare l’odio sui giornali
L’appello chiede:
– AI GIORNALISTI di non restare passivi di fronte ai discorsi d’odio. I discorsi d’odio non sono “opinioni”: trovando il loro fondamento nel razzismo, sono brutali falsificazioni della realtà e contraddicono non solo i principi basilari della convivenza civile, ma tutte le acquisizioni scientifiche. E’ un dovere professionale confutare le affermazioni razziste, chiarire ai lettori e agli ascoltatori la loro falsità intrinseca.
– AI LETTORI E AGLI ASCOLTATORI di isolare chi esprime discorsi di odio, di non intavolare con loro alcun dialogo, nemmeno attraverso risposte indignate, e di evitare qualunque atto che possa anche parzialmente legittimarli come soggetti di un confronto. I lettori e gli ascoltatori sono invitati a segnalare alle redazioni i discorsi d’odio perché possano essere cancellati e perché i loro autori vengano privati della possibilità di nuocere e, quando è previsto dall’ordinamento dello Stato, denunciati all’autorità giudiziaria.
– ALLE TESTATE GIORNALISTICHE italiane ed europee e ai loro editori di attuare delle procedure di moderazione che consentano di sopprimere tempestivamente i commenti d’odio e di bannare i loro autori.
– AI PROPRIETARI E AGLI AMMINISTRATORI DEI SOCIAL NETWORK di adottare procedure semplificate per sostenere le redazioni giornalistiche e gli utenti nel segnalare i discorsi d’odio ed escludere i loro autori dalla comunità della rete.