C’era una volta a Campi in
Valpolcevera, vicino a Genova, un immenso bosco di piante infestanti
che occupava un’intera collina. Quel
bosco sta diventando il più grande orto collettivo d’Europa sul modello dei kibbutz israeliani. La collina abbandonata è
stata concessa in comodato gratuito da una società che possiede diverse
attività industriali al progetto dell’associazione “Comitato Quattro Valli”.
L’associazione riunisce
2200 allevatori e coltivatori dell’entroterra di Levante e si pone l’obiettivo
di sviluppare un modello di economia primaria e contrastare lo sfruttamento del
territorio. Circa
300 agricoltori e aspiranti tali coltiveranno un terreno di 7
ettari che resterà indiviso: non sarà cioè frazionato in tanti piccoli
appezzamenti, ma tutti i partecipanti lavoreranno sull’intera area. Sei ore di
lavoro settimanale saranno sufficienti per portare a casa frutta e verdura per
una famiglia di quattro persone.
L’orto collettivo sarà gestito col
principio del baratto: tanta verdura per tante ore di lavoro, utilizzando una
moneta virtuale (Scec). Ogni ora di lavoro vale 7,5 Scec che saranno consegnati ai
partecipanti affinché possano poi scambiarli con i prodotti
dell’orto o con altre componenti del sistema (prestazioni, beni, servizi). Alcune
mamme stanno creando anche un asilo nel bosco.
Prima di preparare le terrazze, da
alcuni mesi i partecipanti si stanno dedicando alla sistemazione di piccole
frane, scarpate, manutenzione dei sentieri, ricostituzione e cura
del bosco, consolidamento del versante e regimazione delle acque.
Fonte: Comitato 4 Valli; Vita