Gli adolescenti
del sobborgo di Necksville, Seattle (Stati Uniti), hanno iniziato la costruzione di una mini comunità di piccole case
per i senzatetto e nomadi della zona, costretti a vivere in baracche senza
acqua corrente, elettricità ne sistema fognario.
L’associazione Sawhorse
Revolution, che ha promosso il progetto della “città impossibile” dopo una
raccolta fondi di successo lanciata sul web, ha già ottenuto i finanziamenti per la costruzione di otto
case/ricovero di moderna concezione, alimentate ad energia solare e costruite
con materiali riciclati.
Un team di
architetti volontari assiste i giovani nella progettazione e nella
realizzazione delle case, ispirate ai principi dell’architettura sostenibile e
disegnate per garantire comfort e privacy a chi le abita. Ogni unità dispone di
un letto, due finestre per la ventilazione e l’illuminazione, piccoli armadi ed
un pavimento in gomma.
La seconda fase
del progetto provvederà alla realizzazione di una mensa comunitaria e di latrine
(compost toilets) per tutti i residenti.
Le strutture
realizzate a Necksville sono indipendenti sotto il profilo energetico e rappresentano
un esperimento del cosiddetto “vivere senza rete” (in inglese off-grids), vale
a dire scollegati
dalle reti di grande distribuzione dell’acqua, del gas e dell’energia.
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