Fino a 10 anni fa la zavorra del mondo, oggi è tra le più vivaci realtà nel nuovo contesto internazionale globalizzato. E’ l’Africa il continente che, inaspettatamente, si dimostra il più promettente per crescita e miglioramento degli standard di benessere. Tra i dieci paesi che hanno registrato il maggiore sviluppo negli ultimi anni, sette sono africani: Congo, Etiopia, Ghana, Mozambico, Nigeria, Tanzania e Zambia.
Secondo la Banca Mondiale “l’Africa potrebbe essere sulla soglia di un decollo economico molto simile alla Cina di 30 anni fa”. I più recenti report internazionali, dal Fondo Monetario Internazionale all’Agenzia internazionale per l’energia, confermano una robusta crescita della regione sub-sahariana. Grazie agli investimenti pubblici in infrastrutture e alla forza del settore dei servizi e di quello agricolo, alle nuove scoperte di risorse naturali e alle importanti riforme avviate in molti paesi, l’economia africana è cresciuta negli ultimi anni ad una media del 5% e la previsione pe il 2015 è di un ulteriore miglioramento del 5,7%. Il continente africano comincia ad assumere una struttura economica potenzialmente in grado di contribuire alla crescita mondiale nel futuro a medio termine.
La Power Africa Initiative prevede di raddoppiare l’accesso all’elettricità alle aree più remote entro il 2018, con la realizzazione di 30,000 MW di capacità aggiuntiva e la fornitura a 60 milioni di nuovi utenti non ancora raggiunti dalle linee elettriche. Per la Banca Mondiale, le prospettive economiche dell’Africa sub-sahariana rimangono “promettenti” e “favorevoli” nel medio termine. Il settore energetico viene indicato come prioritario nelle attività in termini di iniziative lungo l’intera catena del valore: finalizzate all’aiuto dei paesi nel ridurre i costi di produzione, attraverso un mix di generazione rinnovato e una riforma del settore, con un focus particolare sulle fonti pulite o a basso impatto.
Secondo un recente studio dell’agenzia McKinsey, inoltre in Africa sta formandosi una classe di consumatori anagraficamente giovane e che guarderà in modo ottimista al futuro. Oggi, l’urbanizzazione riguarda il 40% della popolazione africana, più dell’India (30%), ma nel 2016 circa 500 milioni di africani abiteranno nelle città e il numero di metropoli con oltre un milione di abitanti passerà a 65 dalle 52 del 2011. Questo porterà nei prossimi anni ad una graduale trasformazione dei consumi, perché i guadagni medi di chi vive in città sono l’80% più alti di chi abita delle zone rurali. Il boom demografico trascinerà il continente e vedrà nella top ten degli stati più “giovani” del mondo 10 Stati africani con un’età media che va dai 17 ai 22 anni contro gli oltre 29 della popolazione mondiale.
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Fonte: Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Power Africa Initiative