Il 2 settembre l’agenzia americana per la salute dei consumatori, la Food and Drug Administration, ha sancito la fine della commercializzazione di molti saponi antimicrobici e antibatterici contenenti elementi chimici dannosi.
Le aziende non potranno più mettere sul mercato prodotti che contengano uno dei 19 principi attivi considerati nocivi, per cui la FDA ha chiesto ai produttori di dimostrare la sicurezza nell’uso quotidiano a lungo termine o di attestare che siano più efficaci di acqua e sapone semplice nella prevenzione di malattie o per la diffusione di infezioni. Le aziende americane non sono riuscite a fornire questa prova, mentre diversi studi hanno invece dimostrato che prodotti chimici come il Triclosan o Triclocarban sono responsabili di alterare la regolazione ormonale e causare maggiore resistenza agli antibiotici.
Secondo la società di ricerche di mercato Kline & Company, i prodotti che rientrano in questa categoria rappresentano circa la metà del mercato americano dei prodotti per l’igiene personale; questo provvedimento avrà pertanto un forte impatto sulle scelte delle aziende chimiche americane e non solo.
In previsione di questa decisione, la Colgate-Palmolive ha già sostituito il Triclosan con acido lattico in alcuni suoi saponi liquidi antibatterici e ha riformulato nella sua composizione chimica molti detergenti, così come
Wal-Mart e Procter & Gamble e altre grandi marche di prodotti per l’igiene che li stanno rielaborando con principi meno dannosi e con più attenzione al naturale.
Fonte: Food and Drug Administration