Un’operazione
straordinaria sta segnando un profondo cambiamento nella Capitale. Partito con
un appello di Alessandro Gassmann che quest’estate al motto di “Roma sono io, armiamoci di scopa,
raccoglitore e busta per la mondezza e ripuliamo ognuno il proprio angoletto
della città” ha esortato i suoi concittadini ad intervenire con
operazioni di pulizia volontarie in tutta la Città.
Il suo invito è stato accolto dagli abitanti del campo rom
di via Candoni, a Roma, dove la realtà sta cambiando ed i roghi tossici stanno ora lasciando il posto alle cataste di materiale diviso per categoria da riciclare. Nel mese di gennaio sono
scattate le operazioni di pulizia volontarie che hanno
coinvolto una cinquantina di abitanti del campo nomadi al
fianco degli operatori della società Ama che si occupa di raccolta,
riciclaggio e smaltimento dei rifiuti.
Solo nelle prime due
ore di lavoro sono stati raccolti 100 quintali di rifiuti e la raccolta e la pulizia del tratto di strada di
accesso al campo proseguiranno fino a quando l’area non sarà completamente
pulita. I lavori andranno avanti soprattutto grazie all’attività volontaria dei
rom, i veri responsabili di questo cambiamento.
«Così
responsabilizziamo la parte buona della comunità. Questa iniziativa ha un
doppio valore: concreto, perché permette di intervenire con operazioni di
pulizia volontarie, senza spese da parte della pubblica amministrazione ma
soprattutto simbolico, perché rappresenta un primo passo culturale, verso la legalità e la collaborazione da parte degli abitanti delle comunità più storicamente difficili» secondo il presidente del Municipio, Maurizio Veloccia.
Fonte: Roma Today
Volonwrite per Mezzopieno