Illuminare le città grazie alla luminescenza prodotta dal cemento e dalle superfici del manto stradale e degli edifici.
È una nuova tecnologia sviluppata da alcuni gruppi di ricercatori che sono riusciti a creare materiali che producono illuminazione assorbendo l’energia solare di giorno e restituendola sotto forma di luce alla notte. Si tratta di fotoluminescenza, un insieme di processi grazie ai quali determinate sostanze assorbono, sotto l’effetto di una radiazione elettromagnetica, fotoni per poi riemetterli in tutte le direzioni.
Un’azienda di Costabissara, in provincia di Vicenza, la Ecobeton, ha inventato un materiale ottenuto da una miscela di aggregati fotoluminescenti e di cemento che permette di assorbire le radiazioni ultraviolette della luce solare e produrre un effetto di irraggiamento luminescente durante le ore notturne. Due ore di esposizione diretta alla luce solare garantiscono da 8 a 12 ore di irradiazione e di illuminazione. Altri ricercatori come quelli della Decking Quartz
di
Campodarsego (PD) sono riusciti a creare un pavimento luminoso creato con graniglia di vetro e fosforo che restituisce la luce diurna per circa 5 ore ad energia zero.
Nei Paesi Bassi invenzioni del genere sono già state sperimentata su una pista ciclabile e su una strada nazionale. Si tratta di sistemi d’illuminazione pensati per essere autonomi, rinnovabili, duraturi e in grado di funzionare senza elettricità. Al crepuscolo, il fondo della pista ciclabile di Nuenen, nei Paesi Bassi, si accende e permette ai ciclisti di pedalare su un sentiero luminoso.
Un modello di auto elettrico della Nissan, la Leaf, funziona come una lucciola e brilla nella notte grazie ad una vernice che, immagazzinando raggi ultravioletti durante il giorno, restituisce l’energia sotto forma di luce che si accende con il buio.
Fonte: Ecobeton; Decking Quartz; CNN; Holland