Abdel Kader Haidara,
bibliotecario e restauratore di libri antichi di Timbuctù, in Mali, ha salvato 350 mila libri e manoscritti rari dalla distruzione ad
opera degli estremisti islamici affiliati ad Al Quaeda.
Di ritorno da un viaggio di lavoro
nell’aprile del 2012, Abdel trovò Timbuctù sotto il controllo degli islamisti e avviò un’operazione di
salvataggio dei manoscritti custoditi
nelle biblioteche e nei musei della città, risalenti soprattutto
al XV e XVI secolo, quando la città era un importante snodo commerciale e
ospitava più di 150 università.
Le opere rischiavano la distruzione
per i contenuti ritenuti inappropriati dai fondamentalisti (come la filosofia e
la scienza) e per la visione moderata dell’Islam. “Molti
dei manoscritti – racconta il bibliotecario – mostrano che l’Islam è una
religione di tolleranza”.
Abdel Kader Haidara riunì
così i membri dell’associazione dei bibliotecari di Timbuctù, da lui fondata 15
anni prima. Insieme decisero che
per salvare le opere fosse necessario nasconderle nelle loro case e in quelle
di conoscenti e amici. Nel giro di otto mesi l’operazione coinvolse un
centinaio di persone (parenti, archivisti, impiegati
delle biblioteche e guide turistiche della città) che impacchettarono e
trasportarono, di notte, i volumi in casse di metallo e legno caricate sugli
asini.
I manoscritti
furono trasferiti a Bamako, capitale del Mali, dove Haidara vive attualmente
prendendosi cura di un inestimabile patrimonio culturale che presto spera di
riportare a Timbuctù.
Fonte: The Wall Street Journal