Sembra un’esperienza impossibile ma anche i ciechi possono imparare a giocare a tennis.
L’ideatore è stato un giovane giapponese
Miyoshi Takei che, nonostante la sua cecità, da bambino imparò a giocare a tennis, studiando delle palline particolari e accorgimenti per aiutare i non vedenti a muoversi nel campo da gioco. In Italia il primo programma di Tennis per Ciechi è nato a Sacile, in provincia di Pordenone, e si sta estendendo in altre città italiane.
Il precursore di questo sport nel nostro Paese è il maestro argentino Eduardo Silva che, trasferitosi in Italia, allena attualmente una quindicina di giocatori usando gli insegnamenti e le tecniche di Takei. Nello stesso modo in altre parti della nostra penisola si stanno formando diversi istruttori abilitati a questo tipo di insegnamento che è oggi diffuso in 25 Paesi. Lo scorso giugno si sono tenuti i primi campionati mondiali di questa disciplina.
Il tennis per ciechi si gioca con una pallina in gommapiuma che contiene un dispositivo sonoro al suo interno il quale permette al giocatore di localizzarla mentre si muove e rimbalza. Il campo è organizzato appositamente, il perimetro e le righe sono composte da una spessa corda attaccata al pavimento. Questo sistema permette al tennista di sentire i confini dell’area di gioco con i piedi e di muoversi nel campo anche senza vederlo.
Fonte: Tennis per Ciechi Italia – 25 settembre 2017