Sono molti gli immigrati che in questi mesi estivi in Italia hanno deciso di non rimanere con le mani in mano ad aspettare.
Da Venezia a Torino, passando per Perugia, Lucca e Cagliari, sono tanti i gruppi di richiedenti asilo e profughi che in diverse città della penisola si sono organizzati ed hanno scelto fare qualcosa per ricambiare l’accoglienza offertagli, mettendosi a disposizione delle comunità che li hanno accolti.
A Portogruaro
in provincia di Venezia, dopo l’alluvione che ha allagato la città, gli immigrati insieme ai cittadini si sono aiutati l’un l’altro per tagliare i tronchi spezzati e i rami degli alberi caduti in mezzo alla strada e sulle abitazioni e lo stesso è avvenuto ad Annone Veneto, dove i richiedenti asilo ospitati in città, si sono messi al lavoro di loro spontanea volontà per dare una mano ai loro concittadini a ripulire cantine e appartamenti allagati. A Lucca una cinquantina di immigrati ha ripulito il Canale Nuovo da pattumiera e alghe mentre a Sadali, in Sardegna, migranti in ciabatte e pantaloni corti, insieme ai volontari antincendio, hanno lavorato per giorni per spegnere gli incendi che hanno colpito la zona nel sud dell’isola, quest’estate. A Torino una quindicina di volontari hanno ripulito giardini e aree gioco abbandonate, costruito aree per i cani e rivalutato piccole zone di alcuni quartieri trascurati. A Perugia hanno dipinto le panchine e tappato le buche, a Cittaducale, Rieti, gli immigrati si prendono cura della manutenzione delle aree verdi.
“Di fronte alle disgrazie siamo tutti uniti” ha dichiarato un migrante proveniente dal Bangladesh dove le alluvioni sono all’ordine del giorno.
Fonte: Perugia Today; Fidelity House; Quotidiano Piemontese; Lucca in Diretta; La Nuova Sardegna; Rieti in Vetrina – 11 settembre 2017