Paolo Palumbo ha ricevuto la diagnosi di Sclerosi Laterale Amiotrofica all’età di 17 anni, il più giovane caso d’Italia e tra i più rari d’Europa. Da due anni la malattia lo ha portato alla perdita dell’uso delle braccia e delle gambe, costringendolo sulla sedie a rotelle.
Il giovane, appassionato di cucina, non si è perso d’animo e con determinazione ha compreso l’importanza della percezione dei gusti e del sapore proprio nell’affrontare il percorso di cure presso gli ospedali in cui si reca ogni giorno. Tante persone che soffrono di disfagia non riescono a deglutire cibi e liquidi e perdono il piacere di sentire il gusto e di conseguenza il piacere di cibarsi. Paolo ha capito che poteva fare qualcosa proprio per quanti non possono più alimentarsi in modo naturale e ha pensato a nuove modalità di preparazione del cibo che restituiscano il gusto ai pazienti malati.
La sua invenzione è un tampone che sprigiona i sapori di alcuni piatti tipici, dalla carbonara al tiramisù, per restituire la gioia del cibo e dei sapori a chi, per colpa di malattie neuro-degenerative, non può più mangiare in modo naturale. La sperimentazione è già attiva nei Centri Nemo di Milano dove i degenti sono costretti a far ricorso a pappe omogeneizzate o al sondino.
Paolo Palumbo ha raccolto nel libro “Sapori a colori” le ricette per aiutare nel quotidiano coloro che hanno perso l’abitudine al gusto del cibo e al piacere della tavola e utilizza i ricavi della sua vendita per finanziare la ricerca sulla
sclerosi laterale amiotrofica.
Fonte: Sapori a colori – 11 giugno 2017