A causa del forte decremento della criminalità nei Paesi Bassi, cinque carceri olandesi sono stati definitivamente chiuse. L’annuncio arriva tre anni dopo che il governo olandese ha chiuso 19 prigioni statali già nel 2013.
L’Olanda è riuscita negli ultimi anni ad abbattere sensibilmente il tasso di criminalità nel Paese con nuovi e innovativi programmi di riabilitazione, leggi sulla droga più leggere e l’uso di cavigliere elettroniche che permettono ai prigionieri condannati per i reati minori di tornare a lavorare e a vivere nella società partecipando al tessuto produttivo e sociale del piccolo Stato, piuttosto che languire in una cella. In questo modo i detenuti sono in grado di essere monitorati, risparmiando sul loro mantenimento in reclusione.
Queste misure hanno portato a un tasso di 69 incarcerazioni per 100.000 abitanti, uno dei più bassi del mondo. Il più alto tasso è quello degli Stati Uniti, 716 ogni 100.000 abitanti. Gli unici paesi della NATO che hanno tassi più bassi di incarcerazione dell’Olanda sono la Danimarca e la Norvegia.
Le vecchie carceri olandesi si stanno convertendo in appartamenti per i rifugiati e i richiedenti asilo, affittati o dati in concessione e, anche se le chiusure provocheranno la perdita di posti di lavoro, una buona percentuale di essi sarà convertita o trasferita ad altre posizioni all’interno del paese.
Fonte: BBC News; The New York Times – 7 giugno 2017