In
una regione remota nel Nord-Ovest dell’Etiopia, una piccola utopia è diventata
realtà: è il villaggio di Awra Amba, dove negli anni Settanta il carismatico e
visionario Zumra Nuru, contadino di umili origini, fondò una comunità che
tutt’oggi basa ogni aspetto del vivere quotidiano sul principio di eguaglianza.
Ad
esempio, la divisione del lavoro nel “villaggio sulla collina” (questo
significa Awra Amba in aramaico) è
basata solo sulle abilità e volontà delle persone, anziché su compiti decisi dall’alto o secondo una
suddivisione del lavoro in base a criteri di efficienza o profitto.
Anche l’allevamento è
svolto al servizio della comunità: si crescono solo le mucche e i polli
necessari al nutrimento degli abitanti, secondo i loro bisogni.
Il
villaggio sfida le convenzioni tipiche della zona, soprattutto per quanto
riguarda la questione di genere, e questo ha provocato non pochi problemi con
le vicine comunità: tuttavia, gli abitanti di Awra Amba non hanno mai reagito
con la violenza, ma hanno sempre cercato di ascoltare le lamentele altrui e di
rispondere condividendo la loro esperienza di vita comunitaria.
Così,
a quarant’anni di distanza, il risultato è “un luogo in cui non c’è povertà, sfruttamento o ineguaglianza
di genere”, e dove una comunità di 500 persone vive serenamente, producendo
secondo i bisogni e preservando cibi e piante a rischio estinzione.
Fonte: Slow Food – 1 marzo 2018