Ha riaperto da
pochi giorni la storica azienda veronese che ha inventato il pandoro, il dolce
di Natale nato dalla tradizione contadina della campagna veneta dove le donne,
la notte della vigilia, preparavano l’impasto – la “levà” – attendendo tutte
insieme che il mattino lo facesse lievitare. Nel 1894 il pasticciere Domenico
Melegatti creò il primo pandoro nella sua bottega di corso Borsari, a Verona,
dando vita a uno dei più famosi dolci natalizi nato dall’impasto di una massa
di lievito madre arrivata fino ai giorni nostri.
Oggi, dopo anni
di crisi, presidi e trattative, i lavoratori hanno trovato un accordo con la
nuova proprietà consentendo all’azienda dolciaria di riprendere la produzione
con 35 operai che, secondo il piano industriale, dovrebbero tornare presto alle
cento unità precedenti la chiusura. Tutto questo, forse, non sarebbe stato
possibile se durante il periodo di fermo della produzione tre operai storici
della Melegatti – Davide Stupazzoni, Matteo Peraro e Michele Isolan – non
avessero spontaneamente nutrito, tenendolo in vita, il lievito madre utilizzato
dal fondatore Domenico oltre 124 anni
fa. La loro storia di coraggio e responsabilità è diventata un libro scritto da
Silvino Gonzato che racconta “tenendo in vita il lievito Matteo, Michele e
Davide tenevano accesa anche la speranza che un giorno la fabbrica potesse
riaprire, che sotto la cometa pallida dell’insegna i macchinari potessero
rimettersi in moto”.
Fonte: Avvenire;
Corriere del Veneto – 8 dicembre 2018
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