In India il tradimento non è più un reato, una sentenza della corte Suprema ha depenalizzato l’adulterio.
L’organo al vertice del potere giudiziario indiano ha dichiarato incostituzionale una legge del codice penale coloniale che risaliva al 160 anni fa e che prevedeva un massimo di cinque anni di reclusione per un uomo che avesse avuto rapporti sessuali con una donna sposata, senza il permesso del marito di lei. La legge 497 recitava: “Chi ha rapporti sessuali con la moglie di un altro, senza il consenso o la connivenza di questi, verrà considerato un adulterio. Ciò non è equiparabile al reato di stupro”. L’articolo in questione era accompagnato da un comma, in materia di procedimenti giudiziari per reati contro il matrimonio, che permetteva al marito leso di sporgere denuncia contro la moglie mentre non permetteva che lo stesso diritto potesse essere rivendicato anche dalle donne tradite dal marito.
Durante la lettura del giudizio, il ministro della giustizia Dipak Misra ha affermato che “l’adulterio può essere motivato da questioni civili, incluso lo scioglimento del matrimonio, ma non può essere più considerato un reato. La legge ha discriminato le donne per anni, in piena violazione dell’articolo 21 della Costituzione indiana”.
In India, le donne accusate di adulterio sono tradizionalmente sottoposte a punizioni e umiliazioni eseguite spesso in pubblico.
Fonte: The Hindu – 27 settembre 2018
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