La prima stagione della moda senza pellicce animali si apre questa settimana a Londra.
Dopo decenni di campagne animaliste, di sensibilizzazione e di adesioni da parte di grandi e piccoli marchi, la settimana della moda londinese apre un nuovo capitolo nel mondo dell’abbigliamento e del fashion.
“Una tendenza che abbiamo visto crescere negli ultimi anni con sempre più marchi che decidono di utilizzare materiali alternativi alla pelliccia” ha dichiarato l’amministratore delegato della London Fashion Week, Caroline Rush. L’ultimo marchio ad abbandonare l’uso di pellicce è stato Burberry. “Non credo che sia compatibile con il lusso moderno e con l’ambiente in cui viviamo” ha detto il suo a.d., Marco Gobbetti. “La maggior parte dei consumatori britannici non vuole più avere a che fare con la crudeltà della pelliccia. L’atteggiamento di Burberry manda un messaggio a stilisti che ancora usano la pelliccia e che sembrano sempre più isolati e superati di giorno in giorno”.
Per aiutare i produttori britannici a tracciare la catena di fornitura dei tessuti alternativi alle pellicce, la British Fashion Council ha creato un archivio condiviso open source che consente loro di ottenere certificati etici della catena di approvvigionamento e facilitare relazioni di successo tra progettisti e unità produttive.
La maggior parte delle aziende di moda ha recentemente preso le distanze dai prodotti animali. Nell’ultimo anno, Gucci, Michael Kors e Versace sono state tra le case di moda internazionali a bandire le pellicce e Asos ha abolito anche l’uso di piume, seta, cashmere e mohair, oltre alla pelliccia.
Fonte: The Guardian; Business of Fashion – 7 settembre 2018
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