Dopo 36 ore di agonia aggrappato da solo ad una parete di una delle montagne più alte del mondo, lo scalatore scozzese Rick Allen è stato salvato da un intervento provvidenziale e inaspettato.
Scomparso nel corso della scalata ad una delle vette del Karakorum, si riteneva morto dopo essere caduto in un crepaccio di ghiacciaio del Broad Peak, una vetta che giunge a 8046 metri nella catena dell’Himalaya. L’alpinista stava tentando di scalare la montagna in solitaria quando non è tornato al campo base, lasciando pensare a tutti che non sarebbe più riuscito a rientrare. La sopravvivenza in queste condizioni e senza equipaggiamento per la notte è considerata praticamente impossibile. “Molte persone hanno pensato che non sarei mai più tornato", ha detto Allen alla CBS News. Al campo base due fratelli Bartek e Andrzej Bargiel, che stavano progettando di battere un record per scalare la vicina montagna K2 e discenderla con gli sci, avevano un drone con loro per filmare la loro sfida. Attraverso la telecamera del drone hanno avviato le ricerche e dopo alcune ore hanno scoperto Allen aggrappato al lato della montagna.
Una squadra di soccorso si è messa in marcia e guidata dal drone è riuscita a salvare l’alpinista e a metterlo in salvo con soltanto alcune escoriazioni e qualche congelamento. Allen ha dichiarato di avere avuto una certa mal sopportazione per i droni utilizzati in montagna ma che dopo questa avventura a lieto fine: “questo ha cambiato la mia percezione sui droni”.
Fonte: CBS News – 19 luglio 2018