L’Italia è in testa alla classifica dei Paesi più riciclatori d’Europa e nell’ultimo anno ha superato per la prima volta il 50% di raccolta differenziata.
Oltre la metà del totale dei rifiuti prodotti nelle case viene convertita in energia o in altri materiali di base e con un incremento del 12% negli ultimi 10 anni il sistema di raccolta porta a porta ha superato un terzo del totale delle abitazioni italiane.
L’Italia è un esempio virtuoso in Europa e si accinge a raggiungere i target dell’Unione con molti anni di anticipo. Le direttive europee infatti stabiliscono i parametri per il recupero di rifiuti minimi da riciclare del 55% entro il 2025, del 60% entro il 2030 e del 65% nel 2035. È stato inoltre introdotto uno specifico obiettivo sullo spreco alimentare, che dovrà ridursi del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. La produzione di rifiuti marini invece ha come obiettivo l’azzeramento.
I risultati sono il frutto di una attenzione raggiunta da cittadini e imprese. “C’è un crescente impegno delle imprese per il miglioramento qualitativo e quantitativo della raccolta differenziata, per la sostenibilità ambientale, per la piena attuazione dei principi dell’economia circolare e per la riduzione delle frazioni non utilmente riciclabili”, ha osservato Filippo Brandolini, vicepresidente di Utilitalia. A livello territoriale, le regioni del Nord sono ormai prossime o hanno già superato l’obiettivo del 65%; quelle del Sud denotano accelerazioni che potrebbero, anche nel breve periodo, portarle ai livelli delle regioni più virtuose.
Fonte: Ufficio Studi Mezzopieno; Ciriesco; Utilitalia – 20 settembre 2018
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