Il primo Stato che ha scelto di non usare più pesticidi sta diventando modello ed esempio nel mondo.
Si trova al confine con Nepal, Tibet e Bhutan, lo Stato del Sikkim in India; da 15 anni ha abolito l’uso dei pesticidi, una svolta epocale, non solo per l’India, che oggi presenta i primi risultati. Il crescente uso di fertilizzanti e pesticidi nel mondo dell’agricoltura è sempre stato il modo per ottenere coltivazioni più rapide e produttive e per rispondere al crescente bisogno di cibo. L’uso di sostanze chimiche tuttavia provoca diversi danni per l’ambiente e per l’uomo; non solo terra, acqua, pesci e bestiame contaminati ma anche il comprovato legame con diverse forme di tumore.
I leader politici del Sikkim, decisero all’inizio del nuovo millennio di mettere fine all’uso di sostanze nocive e di non continuare con il loro impiego intensivo; per la salute di tutti era necessario un cambiamento e per questo stabilirono così di affidarsi all’agricoltura biologica. Oggi questo stato himalayano ha abolito l’uso dei pesticidi ed ha sostenuto gli agricoltori nel cambiamento, certificando circa 760mila ettari di terreni agricoli come biologici e vietando dal 1° aprile l’importazione di qualsiasi prodotto non biologico da altri stati. Il Primo Ministro del Sikkim, Pawan Kumar Chamling che si è battuto per raggiungere questo obiettivo non nasconde la sua soddisfazione. Lo Stato ha anche vietato l’uso di stoviglie in plastica, sostituite da piatti fatti con le foglie. Un difficile cambiamento che ha portato però a risvolti positivi inaspettati; il turismo è notevolmente aumentato grazie alle cultura del biologico e la salute degli abitanti è migliorata.
Fonte: The Independent – 6 luglio 2018
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