Tutto è partito da un governatore, l’attuale reggente dello stato di Washington, negli USA: Jay Inslee ha annunciato una moratoria sulle esecuzioni che è effettiva a partire dal suo mandato attuale. Il Senato l’ha votata e approvata. Un voto storico che segue la medesima decisione di altri Stati americani come Connecticut e Nebraska e il calo delle esecuzioni capitali ai minimi degli ultimi 25 anni.
Ai sensi della precedente legge dello stato di Washington, le persone giudicate colpevoli di omicidio di primo grado aggravato potevano essere giustiziate con impiccagione o iniezione letale. La nuova legge punta a sostituire la pena di morte con l’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.
Le parole del governatore dopo la votazione sono state: “Una giustizia equa sulla base della legge è la prima responsabilità dello Stato. Nel caso della pena di morte non sono convinto che sia così. Ci sono tanti dubbi sulla pena di morte e troppe falle nel sistema. Non possiamo accettare un sistema imperfetto quando la decisione finale è la morte”. Dal 1981 sono state emesse 32 condanne a morte, 19 delle quali sono state annullate, 18 sono state commutate in ergastolo e un uomo è stato rimesso in libertà. “Quando la maggior parte delle condanne a morte viene annullata è l‘intero sistema a essere chiamato in causa”, ha aggiunto
il governatore. “Inoltre non vi è alcuna prova credibile che la pena di morte sia un deterrente nei confronti dell’omicidio”.
Fonte: The News Tribune – 14 febbraio 2018