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Giornalista, caposervizio a RaiNews24. Reporter specializzato in giornalismo scientifico e di inchiesta. È autore e presentatore del programma “Futuro 24″ la rubrica di RaiNews24 dedicata a scienza e tecnologia, un viaggio verso il domani alla scoperta dei luoghi dove si fa ricerca, dei protagonisti che vi lavorano e delle novità che promettono di cambiare la vita delle persone.
Qual è per lei il ruolo dell’informazione sul benessere della società?
L’informazione ha un ruolo importantissimo per la nostra società. Oggi la tecnologia ci mette a disposizione strumenti di comunicazione potentissimi. Ci regala opportunità straordinarie e impensabili fino a qualche anno fa, ma ha reso anche facilissimo diffondere notizie false e propaganda. Si tratta di fenomeni molto evidenti nel settore di cui mi occupo, cioè la scienza: diverse teorie senza alcun fondamento stanno guadagnando spazio e consenso, con conseguenze molto pericolose. Pensiamo ad esempio all’ostilità nei confronti dei vaccini, una delle più grandi invenzioni nella storia della medicina. Il giornalismo di qualità, affidabile e che agisce rispettando delle regole è fondamentale e continuerà ad esserlo: oltre a raccontare ciò che accade nel mondo e a stimolare il dibattito, può essere un argine di fronte alle fake news.
Cos’è per lei una buona notizia?
Una buona notizia è capace di informare e allo stesso tempo di far riflettere, di presentare i problemi e contemporaneamente di contestualizzarli, di mostrare le criticità e anche le strade per superarle.
Può il giornalismo rappresentare uno strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità?
Sicuramente, soprattutto se riesce ad alimentare la curiosità, la voglia di conoscere più a fondo gli argomenti e magari anche a promuovere buone pratiche e atteggiamenti positivi.
Qual è il suo contributo per una buona informazione?
A RaiNews24 mi occupo principalmente di approfondimenti sulla scienza e della rubrica scientifica Futuro24. Incontriamo persone straordinarie, che seguono progetti all’avanguardia con l’obiettivo di ampliare le nostre conoscenze e di migliorare le nostre vite. Penso che far capire l’importanza del loro lavoro e stimolare l’interesse e la fiducia del pubblico verso la scienza sia estremamente importante. Cerchiamo di farlo ogni settimana, in ogni puntata.
Cosa vuol dire per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?
Quando come giornalisti parliamo di ricerca spesso descriviamo problemi, ma abbiamo anche l’opportunità di
mostrare delle possibili soluzioni. Se le soluzioni ancora non ci sono, per quanto il traguardo possa apparire lontano, è confortante sapere che ci sono comunque scienziati che le stanno cercando anche per noi. Vedere il bicchiere mezzo pieno significa affrontare la vita ispirandosi a loro: fiduciosi che con l’impegno e l’applicazione si possa sempre migliorare.
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