È conosciuta dagli amanti del ciclismo come la regina delle
classiche, nata a fine ‘800 nel nord della Francia su iniziativa di
due filatori che lanciarono la prima edizione nel giorno di Pasqua,
periodo in cui ancora oggi si tiene la gara. È la Parigi –
Roubaix, una corsa in linea di ciclismo maschile famosa sopratutto
per i numerosi tratti in pavé, con cubi di porfido o ciottoli tondi
che mettono a dura prova la resistenza dei corridori provocando
sobbalzi e frequenti rotture delle biciclette.
A metà degli anni ‘70 le pietre, scomode e difficili da
manutenere, diventarono anacronistiche e qualcuno propose di
sostituirle con l’asfalto. Fu allora che un gruppo di volontari e
romantici si organizzò, di anno in anno, per ripristinare i tratti
di strada più malandati e consentire a una delle corse mito del
ciclismo di proseguire secondo la tradizione. Oggi i volontari sono
riuniti nell’associazione “Amici della Parigi Roubaix” che si
adopera per la conservazione dei tratti in pavé danneggiati da erba,
gelo e passaggio di veicoli pesanti. Quasi trecento volontari, di
tredici nazionalità diverse, a cui si uniscono gli studenti di tre
licei agrari della zona che lavorano con pazienza certosina
sistemando una pietra alla volta per consentire il passaggio dei
corridori. Il loro motto? Niente pavé, niente corsa!
Fonte: Les amis de
Paris Roubaix; Gazzetta.it
– 18 aprile 2019
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