Ha perso la gara di atletica ma ha salvato la vita del suo avversario. Il 25 maggio scorso Simon Cheprot, 26 anni, kenyano, specialista delle lunghe distanze, stava per tagliare il traguardo in una gara internazionale di 10 km a Okpekpe, in Nigeria. Sulla linea d’arrivo era sul punto di superare il connazionale Kennet Kipkemoi, 35 anni, quando all’improvviso quest’ultimo si è accasciato al suolo per un malore.
Simon si è fermato, ha preso tra le braccia e sollevato Kennet in attesa dei soccorsi. In questo modo ha però sacrificato il successo sicuro in una delle corse più importanti del mondo, organizzata dal 2013 sotto il patrocinio della IAAF (la Federazione internazionale di atletica leggera).
“Mio padre mi disse, una volta: se per strada vedi una persona che sta male, aiutala, non abbandonarla. Ecco il primo pensiero che mi è venuto in mente quando ho scorto il mio amico per terra”, ha dichiarato Simon al termine della competizione. “Correre non è una guerra – ha detto appena tornato in Kenya, dove vive con la moglie e i figli
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. Anche nelle nostre sfide siamo esseri umani e quando lasci questa terra te ne vai a mani vuote. Abbandonare un amico morente non è una buona idea, Dio ti domanderà che cosa hai fatto per un fratello e non saprai che cosa rispondere”. La storia è a lieto fine: Simon ha ricevuto la stessa somma (20 mila dollari) versata al vincitore Dawit Fikadu.
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Fonte: Africa Express – 2 giugno 2019
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