per la campagna per la Parità di Informazione Positiva #mezzopieno
Giornalista ambientale specializzata nei temi legati alla sostenibilità, alla green economy e all’economia circolare. Co-fondatrice della FIMA, Federazione Italiana Media Ambientali. E’ da sempre impegnata nella divulgazione costruttiva e propositiva che guarda alle soluzioni più che ai problemi.
Qual è per lei il ruolo dell’informazione sul benessere della società?
Il ruolo primario dell’informazione è, appunto, informare. Vi sono molti modi per farlo, sia nello scegliere la notizia, sia in relazione ai termini e alle immagini che si utilizzano. La prima regola dovrebbe essere di evitare la “pornografia del terrore”, come ha più volte spiegato il neurologo Rosario Sorrentino. Le notizie vanno date ma vi è modo e modo: inutile puntare al sensazionalismo per fare audience. Comunicare sì, con etica ed empatia. L’informazione non può contribuire al benessere della società se, generando una forte paura, deforma la realtà e ci priva del necessario (e proporzionato) senso critico e di capacità di giudizio.
Cos’è per lei una buona notizia?
Una notizia vera che abbia il valore aggiunto di poter essere un tassello verso il futuro che vorremmo veder realizzato per i nostri figli.
Può il giornalismo rappresentare uno strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità?
Beh, credo proprio che dovrebbe. Spesso, approfondendo una notizia, si può trovare la spiegazione e in essa stessa si può cogliere il modo di prevenire futuri fatti simili negativi o di emulare quelli positivi. Ma ritorno su questo alla prima risposta. Il giornalismo, le trasmissioni (come anche le news lanciate sui social a caccia di click) possono produrre anche l’effetto contrario se si insegue il sensazionalismo.
Qual è il suo contributo per una buona informazione?
Cerco di farne uno stile di vita. Sicuramente la FIMA, federazione italiana media ambientali, di cui sono co-fondatrice, rientra in questo percorso di corretta informazione ambientale. Il mio blog (https://www.letiziapalmisano.it/), invece, può essere definito un progetto sempre in divenire che cresce con me.
Cosa vuol dire per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?
Viviamo nella grande era della consapevolezza (almeno potenziale). Sappiamo come potremmo e dovremmo
vivere in armonia e equilibrio con l’ecosistema. Il vedere il bicchiere mezzo pieno è scommettere che riusciremo a trovare il modo per rispettare il Pianeta che ci ospita… speriamo solo di non metterci troppo.
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