Lo
chiamano il “guaritore del deserto” perché è riuscito dove
anche il governo aveva fallito, coltivando negli ultimi quindici anni
90 ettari di terra nel deserto freddo dell’Himachal Pradesh,
a nord dell’India.
AD Negi è un impiegato governativo di 63 anni
che, dopo avere chiesto il pensionamento anticipato, si è trasferito
nel villaggio di Thang Karma, circondato per centinaia di chilometri
da montagne e da un deserto di sabbia e sassi, dove ha piantato e fatto crescere
30.000 alberi e allevato, oltre a mucche e asini, 300 montoni
tibetani. Il programma governativo per lo sviluppo delle aree
desertiche, per il quale Negi lavorava, aveva tentato in vano di
rinverdire la zona per anni ma l’intraprendente pensionato non si è
perso d’animo e ha investito tutti i suoi risparmi nell’impresa.
Per riuscirci Negi ha fatto tesoro della conoscenza tradizionale
degli abitanti della zona utilizzando un sistema di irrigazione che
sfrutta le acque provenienti dai ghiacciai vicini e
piantando lungo i canali cespugli di trifoglio che trattengono l’acqua
e tengono le lepri lontano dalle colture. Gli alberelli appena
piantati sono ricoperti di legno di scarto e collocati in piccole
fosse al di sotto del livello del terreno per proteggerli dai venti
gelidi. I due volontari che
lavorano con lui hanno provato a convincerlo a usare fertilizzanti
sintetici ma Negi si è sempre opposto preferendo il compost organico.
Ora
Negi vuole trasferire al governo quanto ha creato a Thang Karma per
spostarsi in altre zone desertiche dove replicare progetti simili.
Fonte:
DownToEarth
– 28 aprile 2019
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