È la prima volta che nel mare Mediterraneo viene scoperta una barriera
corallina. L’eccezionale scoperta è stata fatta nei mari della Puglia.
Alcuni pescatori tra Cerano, Casalabate, Torre Chianca e San Cataldo, nel leccese, hanno segnalato il ritrovamento di spugne e di corallo vivo rimasti impigliati nelle loro reti da pesca.
I ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università
di Bari hanno quindi effettuato un’esplorazione nell’Adriatico, fra i 40 e i
55 metri di profondità, scoprendo la presenza di molte formazioni di roccia viva e in
seguito ad un a ricerca più approfondita durata tre anni si sono accorti che si tratta di una
nuova barriera corallina. Non era mai stata avvistata prima ed è ricchissima di
coralli e di forme di vita come anemoni, polipi e organismi microscopici
raggruppati in colonie.
La barriera corallina si trova al largo delle coste di
Monopoli (Bari) ed ha una lunghezza di 135 km. “È una barriera corallina con caratteristiche molto simili a quelle che
popolano i fondali delle Maldive o del Mar Rosso“, spiega
il professor Giuseppe Corriero, della squadra che ha effettuato la scoperta. “L’aspetto paradossale – aggiunge – è che ce l’avevamo
davanti agli occhi e non l’abbiamo mai vista”. “Nel caso delle barriere delle Maldive o australiane, i processi di simbiosi tra le madrepore sono facilitati dalla luce, mentre la nostra
barriera vive in penombra e quindi i suoi colori sono più soffusi, dati da spugne policrome con tonalità che vanno
dall’arancione al rosso, fino al viola”.
Fonte: Corriere
del Mezzogiorno – 8 marzo 2019
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