Il cervo di Bukhara (Cervus bactrianus) è un mammifero noto anche come cervo della Battriana, in passato diffuso nelle foreste di Afghanistan, Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Questa razza particolare di cervo è rimasta isolata dagli altri cervi occidentali per tre milioni di anni. A causa della distruzione del suo ecosistema e dei cacciatori di trofei tuttavia il numero di esemplari si è andato a ridurre notevolmente raggiungendo il punto più basso in assoluto a metà degli anni ‘60, quando il numero degli esemplari scese a 300 unità.
Negli anni ‘70 una campagna di protezione reintrodusse alcuni esemplari in diverse riserve e gli animali trasferiti incominciarono a crescere. Nel 1977 il numero di cervi era nuovamente aumentato a più di 900. Tuttavia a causa del bracconaggio e del crollo dell’Unione Sovietica, il numero di capi scese nuovamente a cifre allarmanti. Alla fine degli anni ’90 ne rimanevano solamente 350 in tutta l’Asia centrale. Una nuova campagna del WWF permise un aumento del numero di capi fino ad arrivare a circa 1000 unità nel 2006. Negli ultimi anni i cervi sono stati reintrodotti in altre aree protette in Kazakistan ed è stato lanciato un programma europeo di riproduzione che ha permesso alla popolazione ospitata negli zoo europei di arrivare a 80 individui che gradualmente sono stati reintrodotti in natura. Una nuova stazione di allevamento in Uzbekistan sta inoltre lavorando per la riproduzione e il reinserimento per questo particolare tipo di cervo e la sua popolazione continua ad aumentare.
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Fonte: WWF Russia; Journal of zoo and acquarium resources – 5 dicembre 2019
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