Diventare gli occhi delle persone non vedenti o ipovedenti, ovunque si trovino e in qualsiasi momento, adesso si può.
Un gruppo di sviluppatori danesi ha creato una applicazione per aiutare chi non vede, costruendo una grande comunità globale di volontari normovedenti che organizzati attorno ad una piattaforma tecnologica utilizzano il potere della rete e della connessione umana per portare la vista a chi non ce l’ha. Attraverso una video chiamata i volontari forniscono agli utenti non vedenti assistenza visiva per compiti che vanno dall’abbinamento dei colori alla preparazione della cena, dal controllo delle etichette all’identificazione dei trasporti pubblici e molto altro.
Quando l’utente non vedente richiede assistenza, l’app Be My Eyes invia la notifica ai volontari in tutto il mondo, collegandoli a seconda della lingua e del fuso orario. Il primo volontario che risponde alla richiesta viene connesso con quello specifico utente e riceve il segnale dalla telecamera del telefono dell’utente e la connessione audio gli permette di assolvere al compito insieme. L’app ha oltre 1 milione di volontari che parlano 180 lingue ed è gratuita. Le persone usano l’app per qualsiasi necessità, dal trovare oggetti persi o caduti, muoversi in luoghi sconosciuti, fino alla descrizione di fotografie, dipinti o opere d’arte.
“Adesso non devo sempre aspettare che arrivi una persona vedente e sono molto indipendente”, Norbert, utente non vedente Svizzera.
“Dopo aver aiutato qualcuno mi sento felice e mi ricorda che devo essere grata per tutto ciò che ho nella mia vita ogni giorno”, Sarah, volontaria del Regno Unito.
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Fonte: Be My Eyes – 6 aprile 2020
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