“Il declino del sistema moda è iniziato quando il settore del lusso ha adottato le modalità operative del fast fashion con il ciclo di consegna continua, nella speranza di vendere di più…Io non voglio più lavorare così, è immorale”. Con queste parole Giorgio Armani ha sconvolto il mondo della moda, in una lettera aperta a Women’s Wear Daily, rivista di riferimento del settore. La sua dichiarazione dei primi giorni di aprile ha fatto il giro del mondo ed ha mosso tutto il sistema del fashion a ripartire dalle priorità, rallentando i ritmi forsennati che ha avuto in questi anni.
Dopo di lui diversi guru della moda hanno aderito a questo appello per una moda più etica e sostenibile, in linea con le esigenze del mondo, tra loro Dries Van Noten stilista belga che sta guidando un movimento globale di stilisti, imprenditori e commercianti che stanno cambiando il sistema dall’interno: “Basta ego e star. La pandemia ha fatto capire che eravamo su di una strada sbagliata. Dobbiamo cambiare” ha dichiarato.
Nei giorni scorsi Gucci, ha dichiarato attraverso il suo direttore creativo Alessandro Michele: “Ho deciso di costruire un percorso lontano dalle scadenze che si sono consolidate all’interno del mondo della moda e soprattutto lontano da una performatività ipertrofica che oggi non trova più una sua ragione d’essere”. Il messaggio per tutti è – fare meno e meglio, allungando la vita dei prodotti in boutique con una rotazione meno frenetica. Le sfilate e le collezioni diminuiranno per allungare la vita dei capi e delle mode e gli sprechi.
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Fonte: Women’s Wear Daily; Gucci – maggio 2020
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