Piccole foreste fatte crescere nelle città per portare la natura tra i palazzi e aiutare i centri urbani ad essere più vivi e vitali.
L’idea è partita da un botanico giapponese
Akira Miyawaki
che ne ha già piantate più di 1.000 in Giappone e in Malesia e che ha creato un movimento mondiale che sta portando questa tecnica in tante città ad ogni latitudine. Sorgono tra le strade, nei cortili dei palazzi o delle scuole o sui tetti dei condomini e crescono 10 volte più velocemente rispetto a quelle tradizionali grazie alla grande presenza di anidride carbonica presente nelle città che offre un nutrimento molto abbondante. Queste mini foreste riescono a diventare 30 volte più dense e con una maggiore biodiversità rispetto alle altre convenzionali. Questo risultato si ottiene piantando alberelli vicini, tre per metro quadrato, utilizzando varietà autoctone adattate alle condizioni locali.
“Questa iniziativa potrebbe permettere di creare nelle aree suburbane e urbane, dei corridoi faunistici attraverso percorsi contigui di mini-foreste” afferma Eric Dinerstein, un etologo, autore di una ricerca pubblicata su Science Mag.
Nei Paesi Bassi il gruppo ambientalista IVN Nature Education ha aiutato famiglie e quartieri a piantare 100 foreste in stile Miyawaki dal 2015 ed è sulla buona strada per raddoppiare il numero entro il 2022 lavorando a progetti simili in una dozzina di altri paesi. Diversi gruppi in Belgio e Francia hanno recentemente creato almeno 40 mini-foreste e a Tolosa, sono state piantate mini foreste di 1.200 alberelli su 400 metri quadrati.
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Fonte: Urban Forests; IVN Nature; Science Mag – 4 settembre 2020
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