Sono 22 i Paesi europei che hanno deciso congiuntamente di mettere in comune l’impegno e le conoscenze per sviluppare le tecnologie pulite legate all’idrogeno.
Le norme dell’Unione Europea prevedono che non si possano dare aiuti di stato all’interno dell’UE, tranne nel caso in cui i Paesi membri agiscano congiuntamente. Questo strumento prende il nome di Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo o IPCEI. Si tratta di progetti comunitari di interesse sovranazionale, creati per accelerare lo sviluppo di determinati settori e asset strategici per l’Unione, limitando l’insorgere di distorsioni della concorrenza o di monopoli.
Il primo IPCEI sull’idrogeno si basa su tecnologie e sistemi di questa forma di energia completamente pulita e inesauribile e verte su tutta la catena del valore, dalla ricerca e sviluppo fino all’installazione degli impianti. Il progetto punta alla produzione sostenibile di idrogeno, ad individuare le migliori modalità di stoccaggio e distribuzione e alla fabbricazione di flotte di mezzi per il trasporto come navi, aerei, camion e furgoni. L’idrogeno sarà importante anche per decarbonizzare quei settori industriali dove l’elettrificazione non è possibile.
“L’idrogeno è una tecnologia di importanza strategica sulla strada per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE” ha commentato Peter Altmaier, ministro tedesco dell’Economia. “È un elemento centrale per la riduzione delle emissioni di CO2 nei settori industriale e dei trasporti. Con l’aiuto di progetti europei comuni e investimenti congiunti nelle tecnologie dell’idrogeno in Europa, diventeremo il numero uno al mondo espandendo la nostra competitività e garantendo posti di lavoro a lungo termine”.
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Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico – 17 dicembre 2020
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