Il Cile ha approvato una legge che stabilisce i diritti all’identità personale, al libero arbitrio e alla privacy mentale, diventando il primo paese al mondo a legiferare con l’obiettivo di proteggere dagli effetti della neurotecnologia sulla manipolazione della mente.
Secondo i legislatori, lo scopo di questa legge è proteggere “l’ultima frontiera dell’essere umano: la psiche umana”. "Siamo felici che questo sia l’inizio di una valutazione globale su come la tecnologia dovrebbe essere utilizzata per il bene dell’umanità”, ha dichiarato il senatore Guido Girardi, uno dei suoi promotori. Per questo la nuova legge cilena stabilisce che “lo sviluppo scientifico e tecnologico deve essere al servizio delle persone e si svolgerà nel rispetto della vita e dell’integrità fisica e mentale", afferma una nota della Camera dei deputati.
La legge intende salvaguardare i neurodati delle persone e stabilire i limiti su come i dati del cervello possono essere analizzati e modificati. L’uso delle neurotecnologie causa preoccupazione in una parte della comunità scientifica che teme che le neurotecnologie possano essere utilizzate per registrare i dati mentali delle persone e per modificarli.
L’emendamento alla Costituzione cilena mira a definire l’identità mentale per la prima volta nella storia come un diritto non manipolabile, per proteggerla dalle manipolazioni che potrebbero derivare da alcuni progressi tecnologici nelle neuroscienze e nell’intelligenza artificiale. La legge cilena ha l’obiettivo di proteggere la libera volontà di pensiero e l’accesso equo alle tecnologie che aumentano le capacità umane.
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Fonte: Senato del Cile; Senatore Guido Girardi – 29 settembre 2021
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