È opinione diffusa che le specie animali nel mondo siano in diminuzione e che la maggiorparte della fauna selvatica sia a rischio o in via di estinzione. Le osservazioni scientifiche tuttavia dimostrano che la natura è stabile, equamente suddivisa tra le popolazioni in diminuzione e quelle in aumento.
La
International Union for the Conservation of Nature mantiene il monotoraggio dell’andamento della vita sul nostro pianeta e la sua lista che valuta 134.000 specie evidenzia che nonostante i danni cusati alla natura dalla perdita di molti ecosistemi, dal cambiamento climatico e dell’inquinamento, l’azione di conservazione e preservazione che il mondo sta realizzando sta funzionando. Decine di specie sono state salvate e ogni anno ci sono molti animali che escono dall’elenco delle specie in via di estinzione.
Negli ultimi 50 anni i rettili sono gli animali che più hanno incrementato la loro presenza sulla Terra con il 57% delle specie con popolazioni in crescita o stabili. Stanno bene anche i mammiferi, aumentati o invariati per il 56% delle loro specie. Quelli che sono saliti di meno sono gli anfibi, in crescita o stabili per il 42%; questo è il risultato della diminuzione delle zone umide nel mondo.
I ricercatori stimano che 48 specie di uccelli e mammiferi si sarebbero estinte senza gli sforzi di conservazione attuati da quando la Convenzione sulla diversità biologica è entrata in vigore nel 1993. Questo ha impedito la perdita di 120 milioni di anni di storia evolutiva degli uccelli e 26 milioni di anni per i mammiferi.
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Fonte: Conservation letters; International Union for the Conservation of Nature;
Convention on Biological Diversity
– 6 maggio 2021
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