L’altopiano del Loess, nel nord-ovest della Cina, è un luogo lussureggiante e rigoglioso che ospita diverse specie di animali e campi coltivati. Oggi le sue terre sono piene di vita, ma poco più di quindici anni fa questo fiorente ecosistema era diventato un deserto, devastato da secoli di agricoltura insostenibile che avevano causato erosione del suolo, inondazioni e dissesto idrogeologico. La zona era caduta in abbandono e in povertà.
Nel 1995 il governo cinese avviò una imponente opera di recupero e conservazione dell’altopiano, grazie a un finanziamento di 300 milioni di dollari dalla Banca Mondiale. L’iniziativa di recupero ha coinvolto due elementi, quelli agricoli e quelli sociali, causa e sintomo del problema e collegati tra di loro. Le colture dei contadini avevano esasperato la devastazione agricola, gli alberi abbattuti per far posto alle coltivazioni causavano l’erosione del suolo e il grande Fiume Giallo iniziò a inondare regolarmente la valle.
Gli scienziati hanno lavorato per portare tecniche di semina e terrazze ad ampio rendimento, per proteggere il suolo e migliorare la produttività delle colture. Sono stati introdotti diritti di utilizzo del suolo per gli abitanti dei villaggi, dando loro un motivo per investire nella salute della loro terra e nelle tecniche sostenibili di coltura, sono stati vietati il pascolo e l’abbattimento degli alberi. La combinazione di queste tecniche ha ridotto l’erosione del suolo di 60 tonnellate all’anno, aumentando la produzione alimentare e la vegetazione.
L’altopiano oggi è ricco di prodotti e animali e gli agricoltori stanno raccogliendo i frutti di un miracolo in pieno deserto.
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Fonte: World Bank – 17 aprile 2021
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