Il Portogallo esce ufficialmente dal carbone e diventa
il 4° Paese in Europa a portare a termine l’abbandono del combustibile fossile per la produzione di energia elettrica, dopo Belgio, Austria e Svezia.
Il produttore elettrico nazionale Endesa ha spento per sempre la centrale di Pego a circa 150 km di Lisbona, l’ultimo impianto nello stato a fare uso di questo combustibile fossile. La centrale rappresentava la seconda fonte di emissioni di gas serra a livello nazionale e produceva un inquinamento di 4,7 milioni di tonnellate di diossido di cabonio all’anno. La decisione presa
alla COP23 di Bonn
nel 2017 dall’allora governo portoghese fu quella di uscire definitivamente dal carbone entro il 2030. Il processo è stato realizzato più in fretta del previsto e si è concluso con 9 anni di anticipo.
Altri Paesi europei si stanno realizzando lo stesso impegno con ritmi diversi tra loro e sono ora 21 gli stati che hanno avviato le procedure, con in testa
Gran Bretagna, Grecia, Ungheria e Danimarca. L’Europa ha superato la metà delle chiusure nello scorso mese di marzo con lo spegnimento del 162° impianto a carbone d’Europa sui 324 totali esistenti.
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Fonte: Reuters – 22 novembre 2021
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