Una casa che sparisce nell’ambiente che la ospita e che si pone come un elemento in comunione con esso.
Si tratta di un nuovo concetto di architettura immersiva che punta a mimetizzare la presenza dell’uomo e a renderla meno invasiva e più rispettosa della natura e del paesaggio. I bioarchitetti fondono insieme le discipline dell’architettura che prevedono un atteggiamento ecologicamente armonioso nei confronti dell’ecosistema in una visione caratterizzata da una forte interdisciplinarità e da un utilizzo parsimonioso delle risorse per integrare le attività umane alle preesistenze ambientali e ai fenomeni naturali
Questa casa a
Beaufays in Belgio è stata costruita in legno e rivestita con una pelle riflettente che la isola termicamente e che la rende quasi invisibile, fondendola con ciò che la circonda e limitando fortemente il suo impatto. In modo quasi surreale; l’edificio dà l’impressione di immergersi nella vegetazione e solo le finestre, nascoste dietro la pelle traslucida, diventano visibili dopo il tramonto.
Questa pratica architettonica si ispira alla natura, agli elementi e alle strategie adottate dalle forme viventi per affrontare la convivenza, dai modelli biodinamici all’architettura organica.
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Fonte: Mia Architecture – 29 maggio 2021
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