In occasione della Giornata dell’Indipendenza della
Tanzania, il 9 dicembre, il presidente Jonh Magufuli ha commutato in ergastolo
la pena di morte di 256 detenuti in attesa di esecuzione.
“Oggi è la nostra Giornata dell’Indipendenza, avrei dovuto
autorizzare la morte di 256 condannati. Non ne ho eseguita una. Commuto queste
pene in ergastolo,” ha dichiarato il presidente. “La legge dice che dovrei
impiccarli tutti. Ma chi sarebbe alla fine il peccatore maggiore? Chi ha ucciso
una, due o tre persone o io che dovrei ucciderne 256?”
Le organizzazioni per i diritti umani denunciano la
sovrappopolazione dei bracci della morte nelle carceri del Paese.
Infatti in Tanzania l’ultima esecuzione risale al 1994 e da allora i condannati
alla pena capitale, separati dai prigionieri comuni, vivono nell’angoscia dei
continui rinvii e ritardi e in celle sempre più congestionate.
Il presidente ha inoltre accolto la petizione del
Dipartimento delle Prigioni graziando o riducendo la pena di altri 3.316
prigionieri condannati per reati minori e che avevano già scontato la maggior
parte della propria sentenza. La dichiarazione di Magufuli ha ridato speranza alle associazioni internazionali e locali che a gran voce chiedono di passare all’abolizione definitiva della pena di morte nel Paese.
_______________________________
Fonte: The Citizen; Amnesty International – 9 dicembre 2020
✔ VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact cheching delle notizie di Mezzopieno
✖ BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali-e-portare-la-comunicazione-gentile-nelle-scuole