Anche la gestione della sepoltura dei corpi dopo la morte delle persone ha un forte impatto ambientale sul nostro pianeta. Tecniche come la cremazione producono molto inquinamento e consumano una grande quantità di energia.
In Svezia, unico caso in Europa, dal 2005 è legale un processo che permette di disperdere i resti umani in natura mentre negli altri Stati è illegale. Negli Stati Uniti sono state recentemente approvate delle leggi che lo permettono.
La startup Recompose di Seattle (USA) è la prima casa funeraria di compostaggio umano al mondo. Il suo servizio, invece di seppellire o cremare qualcuno quando muore, tratta il corpo dei defunti immergendolo in un letto di trucioli di legno, erba medica e paglia all’interno di un cilindro d’acciaio, con un processo che dura 30 giorni durante i quali i microbi naturali lo scompongono in terreno e sostanze nutritive. Il composto ottenuto viene sottoposto a stagionatura ed aerazione per diverse altre settimane, dopo di che gli elementi non organici come otturazioni metalliche, pacemaker e articolazioni artificiali vengono rimossi e, quando possibile, riciclati. Infine, il suolo può essere restituito alla terra.
Lo Stato di Washington è diventato il primo al mondo a legalizzare la riduzione organica naturale nel 2019, il Colorado e l’Oregon hanno seguito l’esempio nel 2021 e altri Stati stanno valutando di fare lo stesso. Il processo consente di risparmiare circa una tonnellata di anidride carbonica per persona, rimuovendola dall’atmosfera tramite il sequestro nel suolo. Il processo inoltre utilizza un ottavo dell’energia della cremazione convenzionale.
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Fonte: Recompose – 15 ottobre 2021
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