Il settore alimentare festeggia il lancio del primo marchio al mondo per certificare gli alimenti riciclati.
Il nuovo schema di etichettattura sarà presente sui prodotti a base di materiale riciclato a partire dagli Stati Uniti, per aiutare i consumatori ad identificare quali prodotti sono stati realizzati con ingredienti trasformativi provenienti da flussi collaterali del cibo scartato o destinato a non essere consumato.
Gli alimenti riciclati sono definiti come quelli che “Usano ingredienti che altrimenti non sarebbero andati al consumo umano, acquistati e prodotti utilizzando catene di approvvigionamento verificabili e che hanno un impatto positivo sull’ambiente” secondo la Upcycled Food Association (UFA) che ha lanciato la certificazione. La pratica punta ad abbattere il 6% delle emissioni di gas serra nel mondo e a stimolare l’aumento del numero di negozi che vendono prodotti riciclati, incrementando la consapevolezza e il consumo di questi prodotti.
Tra i primi che inseriranno la nuova etichetta, scarti di cereali trasformati in barrette snack, cialde di caffè usate trasformate in farina per biscotti e pane in eccesso diventato birra. “UFA sta anche lavorando per collegare i fornitori di ingredienti riciclati con sviluppatori di prodotti" afferma il direttore marketing Leah Graham.
Più di 43 miliardi di chili di cibo vengono buttati via ogni anno dai supermercati, l’equivalente del 10% di tutti gli sprechi alimentari, un costo annuo di oltre 50 miliardi di euro. Il costo ambientale equivale a 120.000 chilometri quadrati di terra coltivata (quanto la superficie dell’Inghilterra), secondo uno studio del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.
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Fonte: Upcycled Food Association – 31 maggio 2021
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