Con 7000 tulipani distribuiti in circa 350 reparti in tutta Italia, Giuseppe Savino è riuscito a compiere un piccolo miracolo.
Grazie a un crowdfunding ha finanziato la raccolta della sua coltivazione di fiori, che avrebbe rischiato di dover buttare a causa delle restrizioni della pandemia. Savino è originario di Foggia, dove lavora nell’azienda agricola di famiglia che produce principalmente tulipani, melograni, olio e uva. “Quest’anno rischiavo di dover buttare buona parte dei fiori – racconta – perché la mia attività agricola prevede che le persone vengano a scegliersi e raccogliere i fiori presso la mia azienda, che è un po’ particolare". Savino è infatti il fondatore di Vazap un’associazione per l’innovazione sociale in agricoltura che vede alla base la relazione fra consumatore e produttore. “Non potendo accogliere persone ho deciso di organizzare una raccolta fondi per evitare di dover distruggere l’intero raccolto: questo è un vero spreco che non tollero, anche se nel comparto agricolo purtroppo è un’abitudine. È il famoso ‘food loss’: i contadini, quando sanno di non poter vendere il raccolto, lo distruggono o lo lasciano marcire”.
La comunità ha risposto e con il crowdfunding Savino ha raccolto la cifra sufficiente per distribuire parte dei suoi tulipani ai pazienti degli ospedali e nelle Rsa, ovvero proprio a quelle persone che non sarebbero potute andare, anche volendo, al suo campo. “Una gelata improvvisa ha quasi distrutto tutti i fiori – continua – ma fortunatamente abbiamo salvato tulipani a sufficienza per adempiere agli obiettivi che ci eravamo dati”.
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Fonte: Giuseppe Savino; GoFundMe – 27 aprile 2020
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