India e Pakistan hanno dichiarato un cessate il fuoco
congiunto lungo il confine non ufficiale tra i due paesi nella regione del
Kashmir (la cosiddetta Linea di Controllo). L’intesa è stata accolta con positività sebbene
rimangano delle perplessità sulla sua effettiva durata ed efficacia in un
processo di pace che ancora potrebbe non aver raggiunto il proprio obiettivo
finale. Dalla loro dichiarazione di indipendenza i due paesi si sono contesi questa regione
dichiarandola parte integrante del proprio territorio ma controllandone solo
un’area ciascuno.
“Le parti hanno concordato il rigoroso rispetto di tutti gli
accordi, le intese e il cessate il fuoco lungo la Linea di Controllo e in tutti
gli altri settori, con effetto dalla mezzanotte tra il 24 e il 25 febbraio 2021”
si legge nell’accordo. “Nell’interesse del raggiungimento di una pace di
frontiera sostenibile e reciprocamente vantaggiosa, i Generali incaricati delle
operazioni militari hanno discusso le questioni e le preoccupazioni
fondamentali che possano disturbare la pace e portare ad episodi di violenza”.
India e Pakistan hanno già combattuto tre conflitti, nel
1965, nel 1971 e nel 1999. Dagli anni Ottanta, inoltre, il Pakistan ha
incoraggiato atti di guerriglia nella regione. Nel 2004 era stato dichiarato un
cessate il fuoco che però ha visto una progressiva degenerazione sino alla
rottura completa a seguito dell’attentato terroristico a Mumbai nel 2008. Il
punto più basso nella diplomazia tra i due paesi è stato toccato due anni fa
quando l’India ha bombardato alcuni campi di addestramento di un gruppo
terroristico in territorio pakistano.
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Fonte: Reuters – 25 febbraio 2021
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