Dopo un lungo iter programmatico e normativo che recepisce la direttiva UE del 2018 sui rifiuti e sugli imballaggi, il decreto approvato in Italia nel 2020 è pronto a diventare effettivo e gran parte dei produttori sono già entrati nel nuovo meccanismo, adeguando le proprie etichette e implementando nuovi modelli di riciclo.
Le importanti modifiche apportate dal decreto introducono nuove definizioni dei ruoli e delle responsabilità di tutti gli attori coinvolti nelle diverse filiere di riferimento, i produttori che immettono prodotti sul mercato nazionale, i gestori pubblici e privati di rifiuti, le autorità locali, gli operatori per il riutilizzo e le imprese dell’economia sociale. La legge stabilisce la gerarchia dei rifiuti e degli obiettivi di gestione dei rifiuti in quello che è definito il “regime di responsabilità estesa del produttore”. Per la prima volta i produttori sono incentivati ed aiutati a fornire corrette informazioni agli utilizzatori sulle misure di prevenzione degli scarti, sui centri per il riutilizzo, i sistemi di ritiro e di raccolta e la prevenzione della dispersione dei rifiuti nonché le misure per incentivare i detentori di rifiuti a conferirli ai sistemi esistenti di raccolta differenziata, mediante incentivi economici e campagne mirate.
La nuova legge, in vigore dal 1° gennaio 2023, applica per la prima volta il concetto di responsabilità condivisa, un modello che vede la collaborazione tra produttori e consumatori, in un processo di circolarità che li co-responsabilizza reciprocamente in modo circolare.
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Fonte: D.Lgs n. 116/2020; Conai
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