per la campagna per la Parità di Informazione Positiva #mezzopieno
Giornalista, fondatore di PA Social, Associazione nazionale per la comunicazione e informazione digitale, presidente della Fondazione Italia Digitale e fondatore e direttore della testata giornalistica cittadiniditwitter.it. Esperto di comunicazione e social network, è autore di diversi libri tra cui: “PA Social. Viaggio nell’Italia della nuova comunicazione tra lavoro, servizi e innovazione” (2017 – Franco Angeli Editore). Coordina il modulo in Comunicazione pubblica digitale del Master Luiss in Comunicazione e Marketing Politico e Istituzionale.
Cos’è per lei una buona notizia?
È sicuramente quella che ti porta a raccontare eventi positivi e costruttivi, che fanno crescere le realtà che si raccontano. Nel mio caso specifico – mi occupo da anni di Pubblica amministrazione – le buone notizie sono quelle che risolvono i problemi quotidiani del privato cittadino, creando efficacia, dialogo e interazione.
Qual è per lei il ruolo dell’informazione nel benessere della società?
Sia chi fa informazione pubblica che privata, ha un’enorme ruolo. Io sono direttore di testata e parto dalla premessa che l’informazione e il giornalista hanno una posizione decisiva nella comunicazione e in particolare in quella positiva. Al contrario, la disinformazione è proprio l’uso scorretto degli strumenti che abbiamo a disposizione e questo può provocare una sorta di malessere sociale. I giornalisti possono essere protagonisti della rivoluzione digitale e affinare le proprie capacità di usare determinati strumenti può aiutarci a portare a tutti i livelli un’informazione più corretta
Può il giornalismo rappresentare uno strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità?
Certo, non c’è dubbio. Attraverso il nostro lavoro promuoviamo la gentilezza nel linguaggio e questo a sua volta promuove rapporti corretti fra le persone e il rispetto dei diritti di tutti. La responsabilità professionale è a tutti i livelli poi, dalla testata locale a quella nazionale, dal digitale al cartaceo o radio-televisivo: un linguaggio scorretto porta sempre avanti idee scorrette e fomenta odio, razzismo e altri sentimenti negativi. Iniziative come quella di Movimento Mezzopieno, in particolare con la Giornata nazionale dell’informazione costruttiva incentiva la presa di responsabilità e la correttezza nel linguaggio da parte dei giornalisti, oltre a far comprendere meglio il nostro ruolo nella società.
Qual è il suo contributo per una buona informazione?
Cerco di fare quanto detto in ogni mio lavoro quotidiano: come direttore di cittadiniditwitter.it occupandomi di comunicazione digitale e lotta alla disinformazione. Così come presidente di PA Social e Fondazione Italia Digitale, per cui faccio in modo che tutti gli strumenti del digitale siano al servizio di una informazione corretta e di qualità, e che contribuiscano a diffondere la cultura digitale nel nostro paese. Cerchiamo, facendo del nostro meglio, di far uscire la parte positiva di tutto questo settore.
Cosa vuol dire per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?
Tante cose in realtà, perché io sono fondamentalmente un ottimista. Tendo a vederlo sempre mezzopieno, anche se non è semplice. Nel mio settore specifico, vuol dire cercare di trasmettere una Pubblica Amministrazione digitale al passo con i tempi, in grado di offrire ai cittadini servizi di qualità, cosí come creare la consapevolezza che, nel mondo digitale, giornalisti e social media manager sono comunicatori professionali che necessitano dell’adeguato riconoscimento professionale per lo straordinario lavoro che fanno.
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