Gli aborigeni delle isole Tiwi hanno vinto una causa storica contro la perforazione di pozzi di gas da parte del colosso estrattivo Santos nelle loro acque tradizionali, dopo aver dimostrato che la multinazionale ha eseguito le trivellazioni per l’estrazione del gas senza aver consultato la loro comunità che gestisce queste terre da secoli.
La corte federale australiana ha annullato l’autorizzazione per la perforazione e i diritti di sfruttamento per 4,7 miliardi di dollari e ha concesso alla Santos due settimane per chiudere e per rimuovere il suo impianto di perforazione dal mare di Timor a nord dell’isola di Melville, in Australia. La piccola tribù, composta da circa 2000 membri, aveva infatti presentato un ricorso, esprimendo preoccupazione per l’impatto ambientale, culturale e spirituale che le perforazioni rischiavano di provocare al “paese di mare” di cui sono i guardiani e con il quale hanno un legame ancestrale e profondo.
Alina Leikin, avvocato dei Tiwi, ha affermato che la sentenza ha “implicazioni nazionali e globali per la consultazione con i popoli delle Prime Nazioni (le tribù indigene) sui progetti minerari. La decisione di oggi mette in guardia le compagnie petrolifere e del gas. Definisce un nuovo standard sulla profondità della consultazione che le aziende sono tenute a condurre con i proprietari tradizionali prima di ottenere l’approvazione per la perforazione in mare”.
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Fonte: Independent Australia
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