Una delegazione di personale medico torinese è andata in missione per recuperare 13 bambini al confine con l’Ucraina: si tratta di pazienti oncologici in fuga dalla guerra che li ha costretti a lasciare gli ospedali in cui erano curati. Sono stati trasportati per più di 2000 chilometri e sono giunti a Torino, nel reparto di oncologia dell’ospedale Regina Margherita che li ospiterà – insieme a mamme, fratelli e zii – mentre i medici stanno organizzando le loro cure e le terapie di cui hanno bisogno.

Un gruppo di associazioni, Sermig, l’Unione Genitori Italiani (UGI) e Casa Oz, si sono coordinate per assicurare l’ospitalità dei bambini e delle famiglie, una volta che questi verranno dimessi dal reparto per continuare le terapie in day hospital. “Tutto ciò è stato reso possibile solo grazie a una grande sinergia fra tutti gli enti coinvolti – commenta Marcella Mondini, segretaria generale di Ugi – a cui si è aggiunto anche il sostegno della Fondazione Reale Mutua, che ci aiuterà a coprire molte spese. Questi bambini sono arrivati fortemente stressati e traumatizzati da quello che hanno vissuto nelle ultime due settimane: fuggire dagli ospedali e rifugiarsi negli scantinati, la sospensione delle cure e il peggiorare del loro stato di salute, ma soprattutto doversi dividere da alcuni familiari, se non tutti. Molti di questi ragazzi sono arrivati solo con le madri, uno solo con il padre, ma alcuni sono stati accompagnati da zii o fratelli, perché i genitori sono rimasti in Ucraina”.

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