Un tumore difficile da diagnosticare e da curare che colpisce in Italia oltre 5.200 donne ogni anno. Una nuova terapia per il cancro dell’ovaio è stata ufficialmente approvata e i suoi risultati, presentati al Congresso della Società europea di oncologia medica Esmo, sono stati definiti dagli oncologi “un evento storico”.
Un nuovo farmaco inibitore, l’Olaparib, ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza con 2 pazienti su 3 a 5-7 anni dalla diagnosi. Per questa neoplasia, la sopravvivenza a 5 anni è passata pertanto dal 43% al 65,5%. “Per la prima volta uno studio ha dimostrato un vantaggio nella sopravvivenza globale per un numero consistente di pazienti», afferma Nicoletta Colombo, Direttore del Programma di Ginecologia Oncologica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e Professore Associato all’Università Milano-Bicocca.
Il tumore ovarico è uno dei tumori ginecologici più comuni e con il tasso più elevato di mortalità a causa della mancanza di strumenti di screening precoce efficaci. Più di due terzi delle pazienti presenta malattia avanzata alla diagnosi e il tasso di decesso è di circa il 60% entro cinque anni. Grazie a questo nuovo farmaco che agisce sulle proteine coinvolte in alcuni processi di riparazione del DNA, la sopravvivenza migliora anche per chi ha una neoplasia in fase avanzata.
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