L’arcipelago africano di Capo Verde sta registrando un forte aumento del numero di tartarughe marine nei suoi mari.

Negli ultimi sei anni, il numero di nidi è aumentato da 10.725 a quasi 200.000, il bracconaggio è notevolmente diminuito e le colonie sono ventuplicate, rendendo questo il secondo luogo di nidificazione al mondo per i grandi rettili marini. Forme di lavoro alternative e politiche di conservazione incisive hanno permesso agli isolani di vedere le tartarughe come una parte necessaria del loro ecosistema marino, piuttosto che come un pranzo facile, come avveniva in tempi passati. “Con l’educazione ambientale, la sorveglianza di oltre 180 chilometri di spiagge e l’applicazione della nuova legislazione che criminalizza la caccia di tartarughe, il tasso di cattura è diminuito in modo significativo, dall’8,25% nel 2015 all’1,54% nel 2020”, ha affermato Gilberto Silva, ministro capoverdiano dell’ambiente.

Durante la stagione della nidificazione, centinaia di membri di ONG locali pattugliano le spiaggie, monitorando i nidi per proteggere le tartarughe dai bracconieri e usando chip di tracciamento per studiare i movimenti di nidificazione. “Gli sforzi di conservazione a Capo Verde sono iniziati 20 anni fa, ora è il tempo che i cuccioli di tartaruga diventino adulti”, ha detto Albert Taxonera, responsabile di un’organizzazione. Le nuove leggi ambientali prevedono che i bracconieri siano condannati a svolgere lunghi periodi di servizio per aiutare nei programmi di conservazione delle tartarughe.

Oltre a Capo Verde, anche la Thailandia e la Florida stanno registrando un sensibile aumento delle tartarughe marine di diverse specie.