Un libro ogni 10 bottiglie, flaconi in plastica o lattine in alluminio: l’idea è nata a Taranto per ripulire le spiagge e promuovere una nuova cultura della cura della natura e dell’ambiente.
L’ecolibreria nata in Puglia è uno di primi progetti di questo tipo in Italia ed è nato dall’intuizione di un’associazione che da diversi anni è impegnata con obiettivo di promuovere azioni di sensibilizzazione ambientale e raccolte di rifiuti volontarie su spiagge e coste dei due mari di Taranto. Si tratta di un gruppo di volontari impegnati sul territorio per sensibilizzare sulle tematiche dell’ecologia e nel divulgare buone pratiche di cittadinanza, svolgere attività di promozione e valorizzare i tratti costieri abbandonati. Nel 2020 l’associazione Plasticaqquà ha avviato a Parco Cimino sul Mar Piccolo di Taranto, la raccolta dei rifiuti che soffocavano la costa, coinvolgendo il Gruppo Sportivo Polizia Locale del Comune di Taranto e l’azienda multiservizi Amiu, che ha messo a disposizione i locali e che ricicla i contenitori donando loro una nuova vita. I tappi vengono consegnati ad associazioni che riescono, con la loro vendita, ad acquistare carrozzine per disabili.
“Ci piace pensare che immettiamo gratuitamente nuova cultura in città, perché di cultura c’è sempre un grande bisogno”, dichiara Giuseppe Internò, coordinatore del progetto e presidente di Plasticaqquà, mentre resoconta i traguardi raggiunti nel procedere del progetto dell’ecolibreria: “In tutto il 2020 siamo riusciti ad avviare a raccolta differenziata 34mila bottiglie. Nel frattempo abbiamo attrezzato anche un’ecolibreria itinerante”.
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Fonte: Plasticaqquà
Volonwrite per Mezzopieno
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