Le autorità sanitarie dello Zimbabwe hanno dato il via libera all’utilizzo del primo medicinale antiretrovirale di lunga durata per la prevenzione dell’Hiv-Aids.
Il Paese è il primo in Africa e il terzo al mondo, dopo Australia e Stati Uniti, ad adottare questa terapia farmacologica preventiva che può bloccare la trasmissione del virus. Nel mondo sono oltre 38 milioni le persone che convivono con l’Hiv, di cui 25,7 milioni in Africa, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il Cabotegravir iniettabile a lunga durata d’azione (CAB-LA) è una profilassi pre-esposizione che “può essere offerto a persone a rischio sostanziale di acquisizione dell’HIV […] che rappresentano il 70% delle infezioni da HIV a livello globale”, secondo l’OMS. Il farmaco sarà inizialmente disponibile per le fasce di popolazione chiave come lavoratori del sesso, comunità LGBTQIA+ escluse dall’accesso all’assistenza sanitaria a causa delle leggi e della segregazione sociale, tossicodipendenti, persone in carcere, persone transgender e i loro partner, oltre ai conviventi di chi ha già contratto la malattia.
Secondo le statistiche del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), la prevalenza dell’HIV in Zimbabwe è oggi al 14,3%, il quinto tasso di prevalenza più alto al mondo.
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